Reflections. Mostra personale antologica _2017

previous - next

close
Argenta _ Centro Culturale Mercato, Duomo di San Nicolò, Centro Culturale Cappuccini,
Teatro dei Fluttuanti _ 23 Aprile/28 Maggio 2017
 


DANIELE BASSO. REFLECTIONS
a cura di Irene Finiguerra

Reflections è una esposizione diffusa che coinvolge il Centro Mercato, il Teatro dei Fluttuanti, il Centro culturale Cappuccini e il Duomo di San Nicolò ad Argenta e che consente di conoscere la poliedrica attività di Daniele Basso: temi e profili diversi ma tutti uniti da uno spirito libero di ricerca, perfezione e bellezza.
v Nella sede principale della mostra presso il Centro Mercato è possibile incontrare una selezione delle opere più significative del percorso artistico di Daniele Basso.
Nel salone d'ingresso ci accoglie la grande bottiglia Coke It's me, prova d'autore dell'opera commissionata da The Coca Cola Company per i 100 anni dell'iconica bottiglia Contour esposta a Expo Milano ed ora nella permanente al The World of Coca-Cola di Atlanta, dove l'acciaio, il materiale privilegiato dell'artista, si mescola con l'alluminio delle lattine. La classica bottiglia Contour viene rivisitata e monumentalizzata, trasformando un bene di uso quotidiano diffuso nel mondo in un oggetto d'arte che trasmette una idea di gioventù, gioia e entusiasmo, così una icona della società consumistica assume un valore estetico. Nella sala a sinistra rispetto all'ingresso restiamo colpiti dalla figura di donna di Les Plis de la Vie, una scultura alta oltre due metri che è stata presentata alla 55esima edizione della Biennale di Venezia presso Palazzo Albrizzi. Il movimento del corpo della donna è uno slancio verso l'alto, uno sguardo verso il cielo e il futuro, grazie alla sua armonia e bellezza: un messaggio di vitalità e di pensieri positivi.
Lo stesso messaggio positivo Basso lo consegna paradossalmente all'installazione "Il Muro Siamo Noi", realizzata per i 30 anni dalla caduta del muro di Berlino, dove una lastra specchiante si scompone in tanti muri, a sottolineare le barriere fisiche e mentali che ciascuno di noi crea nei confronti dell'Altro. Chi si pone di fronte allo specchio guarda se stesso, la propria coscienza, e, proprio come una novella Alice, deve entrare nello specchio per aprire il suo mondo al mondo degli altri. Ogni muro è una opportunità per guardare oltre e per trovare il varco per superarlo.
La scultura Achill è un oggetto molto potente, di grande forza magnetica. È la libertà del volo dell'uccello e la forza della sua rapacità, il suo occhio allenato a cogliere i movimenti nella valle e la rapidità delle sue picchiate in volo. Achill è una nobile metafora della vita e delle scelte che l'uomo deve compiere per sopravvivere.

Altre opere sono legate al tema della Maternità e dell'Infanzia, elemento vitale e positivo: un'intensa riflessione sul passaggio dalla condizione di figlio a quella di padre, dove il moltiplicarsi delle facce a specchio, ricorda il moltiplicarsi dei punti di vista, espressione della complessità insieme inevitabile e imprevedibile. Un viaggio nelle responsabilità che la vita c'impone, interrogandoci su come trasmettere il nostro sapere e le nostre esperienze perché non si perdano nel tempo, ma siano la base per le nuove generazioni. Un'icona ancestrale ed universale dell'arte che Basso attraverso l'acciaio a specchio rende attuale, aprendo un ciclo dedicato alla splendida concretezza della vita in cui momenti comuni divengono metafore della bellezza della vita stessa.

Nell'ultima sala troviamo raccolta una produzione di opere specchianti a parete dal carattere concettuale dove il rapporto fra il significato e il significante si apre a personali interpretazioni. Sono opere dove la scelta dei materiali comunica il messaggio interiore che l'artista ci vuole comunicare: dal feltro morbido e avvolgente che conduce calore, al legno materiale duttile, che si presta ad un uso sapiente per l'homo faber ma è anche mezzo di sostegno, trave nella propria vita sia nel bene che nel male.
Sulla parete principale sono esposte le opere del progetto Vertical Reflection, in cui Daniele Basso indaga, attraverso le linee base orizzontali e verticali, segni di divisione dello spazio e traiettorie della mente, il processo di crescita dell'uomo sia nel privato sia nella società: un processo in tre fasi descritte da forme, colori e materiali differenti ma tra loro legati da un senso comune. All'inizio il caos, il colore, la curiosità. Mattoncini in feltro, materiale caldo ed affettivo, sono colorati dall'entusiasmo delle diverse personalità che ci rendono unici come nell'opera HK2_Blue. Dopo prepotente arriva l'esigenza di affermare noi stessi. Eccessivamente sollecitati da spinte, impulsi, sensazioni ed esperienze sentiamo l'esigenza di fare ordine con quelle scelte che definiscono la nostra esperienza di vita. Sono quadri ricchi di contrasti dove il feltro viene affiancato dal legno, il materiale dell'esperienza, della fatica. Infine giungiamo faticosamente alla consapevolezza che il mondo non è né caos né ordine, ma piuttosto complessità. Il feltro lascia il passo al solo legno e le esperienze diventano amiche, ci si concilia con la vita. Così il legno diviene il bastone della vecchiaia a cui aggrapparsi per reggere la propria esistenza. Appartengono a questa fase tutte le opere Miami e Pietrasanta dove il blu profondo e saturo raccoglie lo spirito e le riflessioni dei luoghi: il colore della interiorità brilla come un faro di conoscenza.

L'opera SPB SkyLife celebra il ruolo centrale che la storia ha affidato alla città nel dialogo tra Europa ed Asia anche attraverso la bellezza e ne esprime la forza, la potenza nella magnificenza delle sue architetture. Nei profili di città l' orgoglio dei suoi cittadini, che si riflettono nelle superfici specchiati dell'opera, unita alla curiosità dei visitatori della mostra animano i monumenti e gli spazi creati da Basso conferendo una vita animata e pubblica.

Nella sede del Teatro dei Fluttuanti sono esposte le opere che Daniele Basso ha realizzato quali premi da destinare a varie manifestazioni: sono sculture in gran parte pensate per lo sport dove la vittoria, la fatica, l'impegno sono consacrati con la consegna di un pezzo di arte e non un banale trofeo. E' molto interessante questo connubio con l'arte, perché dimostra anche una sensibilità non così scontata. In particolare si segnalano i trofei realizzati in occasione della 30° edizione della Ski World Cup Alta Badia Dolomites. Scrive l'artista: "Trofei per la prima volta tutti uguali nelle dimensioni, per celebrare oltre la performance il valore Universale dello Sport... Quando determinazione, talento e passione spingono l'Uomo e l'Umanità verso nuovi obiettivi!". Nel luglio 2016 Daniele Basso ha anche consegnato al campione Max Blardone un premio speciale per il piazzamento alla sua ultima partecipazione In Alta Badia: un sesto posto che vale oro. In esposizione anche i premi assegnati per il decennale di Casa San Remo in occasione del Festival di San Remo 2017 e le opere in edizione limitata realizzate per Mila Schon, realizzati in acciaio specchiante con l'inserimento di Cristalli Swarovski®, ed i premi Rossocorsa Ferrari assegnati nel corso del 2016. Oggetti d'arte eterni e di grande fascino.

Presso la Biblioteca, non a caso, troviamo la più recente produzione di Basso con la scultura Aureo junior realizzata per il neonato Museo del segno e della scrittura della azienda Aurora a Torino. La biblioteca, luogo di parola scritta e di letture silenziose, ospita così il piccolo Aureo, una sorta di giocoso pennuto che nel becco ricorda il pennino dell'Aurora, la prestigiosa stilografica.

Presso il Duomo di San Nicolò è collocata un'opera di grande spiritualità, Tempus angulare, già esposta nell'edizione in acciaio nella Cattedrale di Biella in occasione della mostra “Rinascere” realizzata da Andrea Dall'Asta S.I. e da Irene Finiguerra nel 2013 e a Roma presso la Pontificia Università in occasione del premio Urbis et Artis. Il Cristo crocefisso nella versione in bronzo bianco alto 33 cm aiuta a raccoglierci e riflettere sul trascendente attraverso un linguaggio artistico contemporaneo, dove l'arte si appoggia a nuove tecnologie che non ne limitano l'espressione e che, in questo caso, esaltano la spiritualità del soggetto.

La mostra di Argenta è una ottima occasione per confrontarsi con un artista di raffinata sensibilità unita ad una tecnologia all'avanguardia: un modo di esprimere sentimenti, pensieri con modalità nuove e inusuali, senza dimenticare una progettazione che parte, come nella più antica tradizione, dal disegno a mano. Daniele Basso porta l'arte entro nuove frontiere mantenendo sempre vivo un legame profondo con un intimo desiderio di comunicare con l'Uomo, con i suoi dilemmi, con le sue aspirazioni e che solo l'arte quando è Bellezza riesce ad esaltare.