in contemporanea a:
56. Mostra Internazionale d'Arte - La Biennale di Venezia
72.Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica - La Biennale di Venezia
Daniele Basso tra gli artisti di OPEN
Arriva in concomitanza della partecipazione alla mostra di celebrazione dei 100 anni della bottiglia Coca-Cola – della quale è stato chiamato a realizzarne un’interpretazione – e della recente inaugurazione dell’imponente scultura Gigant in occasione della Ski World Cup Alta Badia – Dolomites, la notizia della presenza di Daniele Basso alla diciottesima edizione di Open Esposizione Internazionale di Sculture ed Installazioni a Venezia.
La rassegna è ideata e curata da Paolo De Grandis, co-curata da Carlotta Scarpa, con intervento critico di Serena Mormino, e organizzata da PDG Arte Communications in collaborazione con il Comune di Venezia e la Municipalità di Lido Pellestrina.
Dal 3 al 23 settembre, parallelamente alla Mostra d’Arte Cinematografica, la scultura Achill dell’artista biellese è esposta all’Hilton Molino Stucky accanto ai lavori di Michelangelo Pistoletto e Nam June Paik, tra gli altri.
"Acciaio specchiante, dal sicuro e forte impatto visivo, contrapposto ad una poesia e concettualità profonda ed interiore; nel rapace mitologico di Basso la forza della materia diventa un’esaltazione dello spirito, riflettendo il mondo che lo circonda e l’io degli spettatori che, inconsapevolmente, diventano parte dell’opera stessa".
Come ricorda Serena Mormino, la curatrice che si è occupata specificatamente dell’intervento di Basso all’interno della manifestazione, “i suoi soggetti, come qui Achill, hanno una doppia anima, non intesa come dualità interiore e caratteriale nei confronti dell’esterno, bensì come capacità di vivere della propria spiritualità e, sapientemente, fare proprie anche le sfumature del ‘resto’ ”.
La Natura e il genere umano, diventano co-protagonisti delle sue espressioni artistiche, capaci di rinnovarsi ogni istante, mantenendone però memoria.
Achill, leggiadro e potente, sovrasta l’ambiente e approda in Laguna come simbolo della furia costruttiva dell’Arte.
Testo Critico di Serena Mormino
Acciao specchiante, dal sicuro e forte impatto visivo, contrapposto ad una poesia e concettualità profonda ed interiore… ed ecco che la forza della materia diventa un’esaltazione dello spirito delle opera di Basso, riflettendo il mondo che le circonda e l’io degli spettatori che, inconsapevolmente, diventano parte dell’opera stessa. Qui in Achill il poeta scultore, racconta la vita di questo rapace della mitologia celtica che “nobile e potente, scivola leggero nell’aria: Possiede il Cielo. Alto sopra la realtà… guida all’amore per l’uomo e la sua natura. Si fa tramite col mondo spirituale e ne diventa simbolo d’illuminazione, creatività, verità ed esperienza…”.
Basso abbraccia questa forma di vita aprezzandone anche la capacità di visionare la vastità del paesaggio che sovrasta, la vastità del mondo e, al contempo, la capacità di osservare ed apprezzare ogni dettaglio, ogni particolare. I suoi soggetti ritratti, come qui Achill, hanno una doppia anima, non intesa come dualità interiore e caratteriale nei confronti dell’esterno, bensì come capacità di vivere della propria spiritualità ed essere e, sapientemente, fare proprie anche le sfumature del “resto”… La Natura Sovrana e il genere umano, diventano co-protagonisti delle sue espressioni artistiche, capaci di rinnovarsi ogni istante, mantendone però memoria. Achill leggiadro sovrasta l’ambiente e approda in Laguna come simbolo della violenza costruttiva dell’Arte, capace di trasformare la natura della Laguna delicata, rafforzandola con forza e sicurezza, vigilando su di essa…