1.500x1.200 h3.200cm, 450kg circa
Manifestazioni ed eventi:
Portofino _ 2011 Acquisizione dell'opera da parte del "Museo del Parco di Portofino, Centro Internazionale di Scultura all'Aperto" Molo Umberto I°
(curatrice: S. Mormino / direttore: D. Crippa) Da piccoli il mondo si immagina attraverso informazioni semplici. Una delle quali era che “a Berlino c’è il Muro”. Durante la mia ultima visita però sono rimasto attonito dalla velocità, determinazione e meticolosità con cui è stato cancellato il passato recente. Nuove architetture ottimiste hanno sgretolato anni di dolore. Allora mi chiedo se dimenticare significhi superare? Come possiamo migliorare, se cancelliamo la memoria? Oggi, come 70 anni fa, crisi economica ed occupazionale favoriscono pregiudizi e fomentano paure. Il mondo ci sembra pervaso di limiti invalicabili ed il Muro di Berlino alto, sorvegliato e grigio…di fronte al quale si è in trappola… lungo 150 km, che ha diviso 193 strade, 32 linee di tram e 8 di metro, 3 autostrade, 1 fiume ed 1 popolo… con 230 vittime e più di 1000 feriti…. ne è stato per anni il simbolo in Europa e nel Mondo. Un simbolo voluto dall’uomo, apparentemente insuperabile, che trasformato in specchio ci cattura fino a diventare attori protagonisti costretti a dialogare con la nostra coscienza. Un confine invisibile ma concreto, in cui noi diventiamo il limite di noi stessi. Ecco che allora si apre un varco metaforico verso i nostri sogni che ci invita a riflettere su pregiudizi e consuetudini. A sovvertire regole e convinzioni che erigono continui muri attorno a noi: ma sono muri di specchi. Confini oltre i quali c’è la libertà…E prendiamo coscienza che l'umanità siamo noi. Individuale ed universale coincidono: il muro siamo noi! Il 16 novembre del 1989 il muro di Berlino è stato abbattuto e superato: allora si può fare! Anzi si deve fare nella convinzione che il futuro appartenga a chi crede nella forza dei propri sogni! Poi mi giro e vedo un nuovo muro nascere…
(Daniele Basso - Portofino, 20 Luglio 2012)