Manifestazioni ed eventi:
Venezia _ 2013 "OverPlay" Evento Collaterale della 55. Mostra Internazionale d'Arte La Biennale di Venezia (curatori: E. Bazzanella, G. Bonomo, N. Pizzul-Capello, D. Valentinuzzi) Palazzo Albrizzi (4118 Cannaregio) Sede dell'Associazione Italo Tedesca a Venezia Lo spigolo, espressione fisica di discontinuità, punto di singolarità, è il simbolo universale del cambiamento. Lo spazio ed il tempo si contraggono, si avvicinano, si toccano e si allontanano. Niente è più come prima. Il nuovo si fa largo. L'anno scorso è morta mia madre Denise. Ogni protezione è crollata. Il vuoto avanza. L'assenza si fa presenza. Decidere è un atto apparentemente impossibile... La morte allora diventa l'occasione per vedere l'inarrestabile cambiamento attorno a noi. L'ultimo mio lavoro che Denise ha visto è stato "Kryste" in occasione della 54° Biennale d'Arte di Venezia, evento simbolico potente e personale. Sulla falsariga di quel ragionamento estetico-spaziale ho concentrato i miei sforzi per descrivere il concetto di crisi e le opportunità che in essa sono contenute.
"L'immobilismo decisionale, l'assenza di prospettiva che come un velo offusca il futuro, l'intima impellenza di agire, in contrasto con la staticità del momento, ci forzano a seguire l'istinto. L'ansia che il non sapere ci procura a livello individuale si propaga nella società e viceversa. La crisi è questo, intima e collettiva. Cresce in noi e attraverso di noi si diffonde. La crisi è la paura di deludere le proprie aspettative, riguarda i desideri che sono all'origine del progresso. La crisi è indissolubilmente una faccenda umana. E' lo strumento che la natura ha concesso all'uomo ed all'umanità per evolversi. E' la spinta distruttiva che prelude l'energia creativa del fare. Più velocemente ci adattiamo al Nuovo, minore è il Dolore. Perciò occorre un grande senso di consapevolezza. Occorre superare limiti imposti e condizionamenti. Allora un urlo contro il cielo libera la nostra energia vitale, involontaria prigioniera del momento, ed in un istante abbiamo cambiato tutto, abbiamo superato la crisi. In quell'istante siamo cresciuti. Unica costante è l'impegno a migliorarsi, e con noi l'intera umanità. Perché riflessi nello specchio, tutti noi riflettiamo: l'umanità siamo noi! Il futuro è nelle mani di ognuno di noi".
(Daniele Basso, Venezia 20 maggio 2013)