Manifestazioni ed eventi:
Roma _ Università Pontificia del Seraphicum (Vaticano) _ Mostra selezione del premio Urbis & Artis" Culmine del Tempo
La storia dell'uomo, dalla creazione della vita ad oggi, è un insieme complesso e stratificato di pieghe. Eventi, avvenimenti e fatti che diventando date segnando i punti critici dell'umanità. Cuspidi che indicano il limite, quando tutto cambia, dopo di ché il mondo riprende un nuovo corso. Così la storia che noi conosciamo è parziale, illuminata dalla voce dei vincitori, distorta dall'uomo, mentre il lato in ombra è già dimenticato dal tempo che avanza.
La fede, anche in senso lato, in questo processo altalenante di luci e ombre rappresenta l'appiglio per eccellenza che aiuta ad affrontare ed accettare il mistero della vita, anche quando essa appare ingiusta, iniqua e sofferta.
Così la figura di Gesù in croce, icona universale del Cristianesimo, segno della passione e della speranza cristiana, culmine del tempo, fine del peccato ed inizio della salvezza, oggi l'ho immaginata imbrigliata in uno strato d'acciaio rigido di contemporaneità ed eventi sconvolgenti, imprigionati dal tempo nella materia stessa, che distorcono i particolari della figura di Cristo, lo deformano rendendolo più difficilmente distinguibile, fino a lasciarne solo intuire forme e proporzioni. Un orrido filtro solido di superficialità che ne offusca l'essenza, ma che nella società di oggi brilla ed affascina per la propria inconsistenza e manchevole leggerezza.
Eppure l'intensità, la forza e la profondità della fede prendono comunque il sopravvento! Quest'opera è, e rimane, Gesù in croce che attraverso il suo sacrificio salva l'uomo dal peccato!
Da qui occorre partire per ricostruire un messaggio attuale. Per illuminare l'altra parte della storia, superando i limiti della materia per arrivare allo spirito delle cose. Così le superfici specchiati dell'opera, inizialmente solo effimere espressioni edonistiche, ora ci aiutano nell'indagine della vera essenza. Come fessure spazio-temporali che attraversano l'anima e che ci rendono partecipi dell'opera e del suo significato. Riflettono la natura, l'ambiente e la luce, e noi in essi. Riflettono e ci aiutano a riflettere sul nostro ruolo attivo nella società e nei confronti della società. E così, riflessi nella luce delle nostre fedi, sapremo prendere la decisione giusta.
Quest'opera è un'occasione, con il linguaggio contemporaneo dell'Arte, del Design e delle nuove tecnologie del metallo, per riflettere ed indagare il trascendente. E' un pensiero di cambiamento e di rivoluzione. L'idea ed il simbolo di Cristo Pietra Angolare incrocia il concetto e la metafora del Tempo. In un momento di crisi, privi di punti di riferimento, allo sbaraglio, è dai segni che si può partire per costruire un nuovo domani. Il cristianesimo, la chiesa e la fede sono questo. Un punto di partenza per nuove frontiere da raggiungere con i valori del rispetto della vita, della fratellanza e dell'uguaglianza. E' un invito alla speranza ed alla fede in senso ampio, non necessariamente nelle istituzioni che l'uomo ha creato, ma sicuramente nell'umanità e nella vita.
(Daniele Basso, Roma 25 ottobre 2013)